CD Zeller - Audio vandalism (Hymen/Fich Art, 2008)
Il francese Zeller esordisce su Hymen facendo del breakbeat/core un paziente per esperimenti psicotici, che lo portano a mutare pelle tra innesti di dubstep, elettronica scartavetrata, samples cinematici e melodie infrante. Non resta che sdraiarsi sul lettino e lasciarsi curare. Dopo i primi due antipasti fra ambient, pulsazioni e sincopi, in "Cavern sunshine" si entra nel vivo con un atipico pezzo che alterna rhythmical noise a dubstep brekkato, fra voci filmiche e schizzi melodici desolati. "Macbooking" può essere un esempio del suo audio-vandalismo, nella sua particolarità di variare pattern ritmico fra incroci spiazzanti, disorientando la platea mentre beats paralleli in lontananza si rodono, fra marzialità industrialoidi. La cibernetica ritmica di "Pounieche", ibrido fa Scorn e Wai pi Wai, prelude al cuore del disco: la potente severità di matrice Hands/primo Venetian Snares di "Granulizastores", l'affresco metropolitano strambamente break di "Helltrain", il grime deragliato di "Nippongrimeclub", giù infondo fino al finale sdrammatizzante, forse non del tutto a fuoco. Con questi intenti era facile perdere il bandolo della matassa, ma Zeller sa amalgamare la sua inventiva caotica componendo un puzzle che avrebbe dato grattacapi a chiunque. Da ascoltare con concentrazione per non perdersi la trama.
www.myspace.com/zellerone
www.hymen-records.com
www.fich-art.com
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